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Hanno lasciato una traccia: Giulio Cesare Uccellini

KellyPare giusto cogliere l’occasione del Kelly Day raccontato su questo numero per parlarvi di Giulio Cesare “Kelly” Uccellini, nome totem “Tigre”, il “Bad Boy” che aiutò a tenere viva la fiamma dello scoutismo in Italia (insieme a tanti altri) durante il buio periodo fascista.

Nacque a Milano l’11 marzo 1904 e, contro il volere del padre, entrò nell’ASCI Milano 2 nel 1917.
Il suo senso civico, la profonda fede religiosa e l’amore per lo scoutismo lo spinsero a rinunciare alla carriera professionale nella Banca d’Italia e alla creazione di una famiglia per dedicare la sua vita allo scautismo e ai suoi ragazzi. Il suo impegno continuò anche dopo il 1928, quando le Leggi Fascistissime dichiararono illegale il movimento scout.

Quando nel 1927 fu imposto all’ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani, che insieme all’Associazione Guide Italiane diede poi vita alla nostra AGESCI) di apporre sulle proprie insegne lo stemma dell’Opera Nazionale Balilla, Uccellini si rifiutò, e di nuovo rifiutò di consegnare le insegne quando nel 1928 lo scautismo venne definitivamente soppresso.
Uccellini non accettò la fine dello scautismo, e con alcuni ragazzi continuò a mantenere vivo clandestinamente il suo gruppo, al quale diede il nome di “Aquile randagie”. 24-2Continuò a portare avanti le sue idee di libertà e non-violenza, proponendo ai ragazzi un modello di capo gioioso e coraggioso, capace di continuare nel suo impegno anche dopo che la polizia fascista lo aveva picchiato fino a procuragli dei seri danni all’udito.
Il suo gruppo, che nel frattempo aveva accolto anche nuovi ragazzi e scout appartenenti agli altri gruppi ormai disciolti, seguitò le attività di nascosto, con campi estivi annuali e partecipando anche ai jamboree mondiali. A quello di Vogelenzang (Paesi Bassi), il 9 agosto 1937 Uccellini incontrò B.P. in persona, il quale rimase colpito dalla storia delle Aquile randagie ed esortò Kelly a proseguire nella sua impresa.
Durante la seconda guerra mondiale, e specialmente in seguito all’8 settembre 1943, Uccellini, insieme agli altri capi delle Aquile randagie, cercò dei modi per aiutare le persone ricercate dai fascisti. Partecipo’quindi alla nascita di O.S.C.A.R. (Organizzazione scautistica cattolica di aiuto ai ricercati). Come membro di questa organizzazione partecipo’all’espatrio in Svizzera di 75 prigionieri africani evasi, anche se l’azione più eclatante forse fu la liberazione di un bambino ebreo dall’ospedale in cui era tenuto prigioniero dei tedeschi in attesa di essere inviato a un campo di sterminio.

Blank white book w/pathKelly morì il 23 marzo 1957 a 53 anni per un tumore allo stomaco. Lasciò scritto di essere sepolto in uniforme, con al cuore il giglio scout e al collo il fazzolettone di Gilwell (che distingue i capi in tutto il mondo), a testimonianza del suo attaccamento a un movimento al quale aveva dedicato la sua vita.
In quello stesso anno gli viene conferita alla memoria la medaglia d’oro della provincia di Milano per il merito educativo.

Enrico Gussoni