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Editoriale – Il segreto per una vita ricca è di avere più inizi che fini

Il nostro editoriale prende il titolo da una citazione di David Weinbaum. Iniziare con BP sarebbe stato scontato non è vero? Invece prendiamo spunto da una perla del consulente motivazionale statunitense di turno che racchiude al suo interno una verità scout: “la ricchezza dell’inizio”.
La gioia dell’inizio che scongiura la tristezza della fine. Il desiderio della scoperta di ciò che deve ancora arrivare che mitiga il senso di allontanamento dal comodo nido che abbiamo imparato a conoscere e ad amare.
Allegoria della vita scout che è un eterno riproporsi di passaggi: dalla famiglia alla Colonia, dalla Colonia al Branco, dal Branco al Reparto, dal Reparto al Clan per concludersi con la “non fine” ovvero un finale che in realtà è una “Partenza”: saper prendere in mano la propria storia scout e tradurla in qualcosa di concreto nel mondo.
Così ogni anno al giungere dell’autunno tutti noi, dal giovane castoro al capo con lunga anzianità di servizio, ci ritroviamo a fare i conti con le novità che ci porterà il nuovo anno scout.
La cerimonia dei Passaggi racchiude in modo simbolico tutti i nostri sentimenti, le paure e le speranze.
Al temine della Grande Nuotata ritroverò il Lupo Keo che mi è stato accanto nel mio ultimo Pernotto da Coda Nera? Akela e Bagheera avranno capito che vorrei passare nel Reparto dove c’è la mia migliore amica? Sarò in grado di mettermi in discussione ed affrontare i grandi temi della vita in Noviziato e poi in Comunità di Clan? Riuscirò a prendere in mano il Branco, a valorizzare ogni fratellino e sorellina e ad essere testimone ogni giorno della mia scelta scout? Riuscirò dopo tanti anni di servizio a dire stop e accontentarmi di essere stata una persona significativa per tanti bambini e ragazzi che mi sono stati affidati?
Quali e quanti altri pensieri possono balenarci nella mente in queste giornate d’autunno dove il sole non vuole cedere al buio e il vento ci accarezza i capelli anche se sa di essere già un po’ troppo freddo.
Ma noi scout continuiamo imperterriti a guardare oltre, a compiere il nostro passo in avanti non dimenticando ciò che siamo stati e che porteremo sempre con noi nel nostro zaino, senza che questo diventi una zavorra ma il giusto peso che nel cammino della nostra vita ci tiene in equilibrio tra fine e inizio.
Buona strada e buon inizio a tutti!

Sara Michela Lualdi
Zanzara Intransigente

La coppia-mito Zana e Nic

Questo è forse il numero più significativo di tutti i Tuttoscout dell’anno perché riassume così intensamente e a fondo tutto il nostro percorso nello scoutismo, tutte le nostre tappe attraverso cui passiamo e in cui cresciamo.
In questo numero troverete i racconti e i saluti di quelli che sono “passati”, di chi dopo un periodo di crescita più o meno continua si trova a dover compiere un salto, una nuotata, attraversare un ponte…

Per tutti si tratta di un momento, un giorno speciale, ma in realtà attraverso questo Tuttoscout si può “leggere” il percorso per intero: i castori diventano lupi, l’uomo torna all’uomo e si indossa lo zaino per affrontare la Strada.
È quindi bello poter raccontare di due persone, due amici, che hanno condiviso questi momenti insieme da quando erano lupetti nei Seeonee a quando si sono trovati come capi nel Reparto Pegaso. Sto parlando della coppia-mito Zana e Nic, con cui mi sono trovato a condividere prima il Clan e poi l’essere capo.
Ho voluto chiedergli di raccontarci alcuni degli episodi più significativi della loro amicizia scoutistica ed ecco cos’hanno risposto:
niczana
Nic: il ricordo più nitido che ho di Zana al tempo dei lupetti è sicuramente l’ultima notte da CDA al campo estivo. Eravamo solo noi due e dovevamo alternarci a curare il fuoco… Un disastro! Al momento della sveglia io mi giravo dall’altra parte… E lui non era da meno! E non potevamo nemmeno ripiegare sullo svegliare qualche altro CDA perché… Eravamo solo noi 2!
Questo è sicuramente il primo ricordo indelebile che ho della coppia Zana-Nic.

Zana: il ricordo più forte, e forse più doloroso, che ho di Nic nei lupetti è quando, dopo quattro o cinque anni di branco insieme, lui è passato in Pegaso. Subito dopo di lui i passaggi al Pegaso si sono chiusi e ho capito che non saremmo stati insieme. È stato un momento molto forte perché eravamo molto legati e avevamo vissuto tanti bei momenti insieme.

In reparto, purtroppo, ci si separa: Nic in Pegaso e Zana in Orione (dove l’ho conosciuto), ma, come sui sentieri di montagna, ci si divide per rincontrarsi un po’ più avanti… nel Clan del Brugo.

Nic: di ricordi di Andrea in clan ne ho parecchi: 4 route insieme, una felpa gialla che aleggia ancora come un incubo nelle teste dei capi clan, il fazzolettone storico del clan tenuto in ostaggio a casa sua per anni, la nostra pattuglia logistica specializzata nella sottile arte de “l’improvvisazione”. Ma l’episodio che ricordo meglio risale alla route di pasqua ad Assisi. Tornando verso il clan dopo aver fatto spesa cominciò a tuonare. Il buon Andrea, spavaldo, punta il dito al cielo e urla: “è tutto qui quello che sai fare?”. Mezzo secondo dopo la grandine ci stava già incrinando le costole e noi stavamo correndo come dannati, senza riuscire a smettere di ridere.

Zana: con Nic non ci siamo ribeccati subito in Clan perché io sono passato in noviziato un anno prima. Poi ci abbiamo messo un po’ a riavvicinarci perché ci eravamo lasciati da bambini e ormai eravamo ragazzi, con due diversi bagagli di amicizie ed esperienze. Una volta riallacciati i rapporti abbiamo costruito un gruppo di amicizie che dura tutt’ora, nonostante i tira-e-molla tipici di quell’età. Dentro e fuori le riunioni eravamo sempre insieme.
Ho un sacco di ricordi delle route (ed è meglio se non li racconto tutti) ma forse il più divertente è quello del viaggio per Assisi [in cui Zana e Nic arrivarono dopo in treno] in cui per circa 8 ore Nic è riuscito a far passare il tempo nei modi più comici mentre io mi annoiavo a morte.
Ricordo anch’io qualcosa a riguardo uno strano pupazzetto di plastica di nome “Pino” usato per intrattenere gli altri ospiti della carrozza, anche se ovviamente l’ho solo sentito raccontare…

Dopodiché arriva la scelta, fondamento del cammino di rover e scolte: partire o non partire? E, nel caso, restare o no?
Anche qui prima ci si separa, perché ognuno ha i suoi tempi, ma poi ci si ritrova ancora insieme:

Nic: di ricordi di Zana in Pegaso ne ho una vagonata! Ma il più bello è sicuramente uno dei più recenti: era l’ultima sera del campo estivo e avevo appena annunciato al reparto la fine del mio servizio. Dopo l’urlo (che ha rimbombato nella valle per mezz’ora, ovvio), il “momento abbracci” è stato uno dei più emozionanti che io abbia mai provato. E l’abbraccio tra me e Zana è stato come un riassunto di 16 anni passati a calpestare quasi sempre le stesse strade, da ragazzi come da capi (mo’la lacrimuccia gliela faccio scendere all’uomo d’acciaio!)

Zana: qui c’è ancora di più da raccontare, forse anche perché sono ricordi più recenti. Sicuramente però uno dei più divertenti e che racconterò sempre è di quando Nic si è scofanato un chilo di polenta da solo durante un campo di Pasqua. È sempre stato una buona forchetta…
È sempre stato un compagnone e molto bravo a fare gruppo e, soprattutto, a mantenere la calma anche nelle situazioni più disperate. Si agita molto difficilmente ed è per questo che è stato bello prendere in mano il Reparto insieme a lui. Queste nostre due personalità “complementari” sono state molto utili nel rapporto con i ragazzi e nel rapporto leggero e allegro che si riusciva ad avere in staff.

Quindi, se dovessimo fare una sintesi di tutto ciò?

Nic: poche parole non bastano a descrivere tutti questi anni. Siamo persone molto diverse: Zana è più metodico ma talvolta incredibilmente impulsivo. Io sono sicuramente meno organizzato, e a volte lascio che sia “il karma a occuparsi di come andranno le cose”. Però sono il più tranquillo dei due e mi tocca frenarlo un po’.
Al di là degli aneddoti stupidi e di episodi divertenti, siamo cresciuti insieme, sia come bambini che come ragazzi, e infine come capi, con tutto ciò che ne consegue: momenti belli, alcuni meno belli, incomprensioni (nelle amicizie c’è anche questo), affrontando le situazioni più disparate sempre con il sorriso. Non avrei mai potuto immaginare compagno di staff migliore… Compagno di avventure migliore…

Zana: per tirare un po’ le fila del discorso, insomma, c’è da dire che il bello dell’amicizia tra me e Nic è che ci siamo prima conosciuti da bambini, poi da ragazzi e infine abbiamo imparato a condividere anche le responsabilità da adulti che l’essere capo ti richiede. In più siamo diventati amici anche fuori dall’attività e penso che questo sia una cosa molto importante dello scoutismo in quanto ti permette di costruire dei legami e relazioni che ti porti dietro per la vita.
Adesso che Nic è uscito dalla staff si sente perché lui era molto bravo a portare leggerezza mentre a me non riesce altrettanto bene.
Sono sicuro che continueremo ad essere amici fuori di qui come lo siamo sempre stati nonostante gli impegni di lavoro che lo hanno portato a prendere questa scelta.

Dal canto mio posso dire di essere stato fortunato testimone (oserei dire “privilegiato” in quest’ultima parte) della straordinaria compatibilità tra due persone così apparentemente diverse. Con loro sento di aver imparato molto e molto bene sostanzialmente perché il loro approccio alle cose decisamente diverso dal mio mi ha spinto a sperimentarmi sempre più e, soprattutto, perché ci siamo divertiti un mondo.

 

Geco Coinvolgente

La grande nuotata

Ciao a tutti. Sono Elena Venegoni.
Per me la grande nuotata è stata una cosa davvero importante.
Devo ammettere che quella sera avevo un sacco di paura e mi sentivo un po’ timida con tutta quella gente. Avevo molta paura anche a lasciare i miei amici dei castorini quando ancora non sapevo se andavo nelle coccinelle o nei lupetti. Dopo la grande nuotata sono stata accolta da un bellissimo cerchio di coccinelle che diventarono tutte le mie dolci sorelline. Da quando le ho viste mi sono piaciute un sacco, l’ho capito anche da come mi hanno accolto cioè con gentilezza e bravura.
Mi piacciono le coccinelle!
Un bacione a tutti
Ciao.

Elena

L’emozione della grande nuotata

Ciao,La "grande nuotata"
mi chiamo Ludovica e sono una ex castorina della Colonia Stella Azzurra che quest’anno ha affrontato la grande emozione del passaggio dalla Colonia al Branco.
Grazie al percorso fatto durante gli anni precedenti, insieme ai miei compagni ed ai miei Capi, Sara Valter e Roberto, pensavo di essere pronta al grande salto… e devo ammettere che al momento della grande nuotata mi sono sentita comunque triste di “lasciare” i miei amici. ma nello stesso tempo ero curiosa di sapere chi avrei trovato alla fine del tunnel che separava il mondo dei Castorini dal nuovo Branco/Cerchio a cui ero destinata. Ho percorso il “tunnel dei passaggi” più veloce che potevo e… alla fine con immensa felicità ho capito di essere stata accolta nel Branco “Tiko”.
Ero molto spaesata e confusa anche se i miei nuovi “fratellini” hanno fatto di tutto per rincuorarmi… convincendomi che anche con loro vivrò nuove indimenticabili esperienze

“Nel cuore – per sempre -
TIKONDEROGA”

Ludovica

Passaggi 2015: un nuovo inizio – Lettera al reparto


Caro reparto,
è giunto il giorno anche per noi di passare in noviziato, quello che speravamo non arrivasse mai.
Siamo spaventati per quello che ci aspetterà oltre quel ponte, il nostro megasuperextrafighissimo ponte, ma anche elettrizzati per le nuove avventure che ci aspetteranno da domani in poi.
Siamo orgogliosi di questi quattro anni spesi in questo magnifico reparto, il Signor reparto Orione, che è un reparto che spacca.
Spacca il nostro urlo, che tutti i più piccoli urlano quando noi lo urliamo con tutta la voce che abbiamo.
Spacca la nostra staff, che si è rinnovata negli anni, ma che è sempre stata al top.
Spacca la gente che c’è stata e che c’è in questo reparto, perché, senza di voi, noi non saremmo diventati quello che siamo ora.
Siamo cambiati tanto negli anni, sia fisicamente che mentalmente, siamo passati dall’essere i mocciosetti rompiscatole del primo anno, all’essere i più grandi.
Questi quattro anni sono stati meravigliosi, pieni di sogni, avventure, pernotti e campi che nessuno di noi potrà mai dimenticare.
Sono stati quattro anni stupendi che purtroppo (come tutte le cose belle) sono passati in un baleno.
Ci sembra ieri di essere passati su quel ponte, ci sembra ieri la notte della promessa e ci sembra ieri che questo anno iniziava.
In questi anni abbiamo realizzato tanti sogni chiamate imprese (alcune riuscite ed altre no): il film, al nostro primo anno; il soft air, la casetta sull’albero, il parco avventura, il forno per le pizze alla chiusura, la lezione con il macellaio ed il pernotto all’estero che purtroppo è fallito.
Non smettete mai di sognare, fate imprese degne di questo nome, puntate in alto e non arrendetevi mai.
Siate uniti, sorridete sempre e fate gli idioti che è quello che, a quanto pare, ci riesce meglio.
Siate seri quando dovete, divertitevi e godetevi questi anni che saranno i migliori e che purtroppo voleranno.
Date un calcio all’impossibile, perché questa parola non esiste.
Siate orgogliosi di voi stessi e del nostro reparto, perché noi lo siamo e lo saremo sempre.
Questo non è un addio, ma solo un ciao.
Vi aspettiamo dall’altra parte!

Il vostro (ormai ex) quarto anno
Tigre energica – Riccio vivace – Foca briosa – Quokka rilassato – Grillo frale

Ai Lupi della brughiera

Cari fratellini e sorelline,
quando leggerete questo breve articolo, Akela avrà ripreso il posto d’onore alla Rupe del Consiglio, un nuovo vecchio lupo sarà stato accolto, tanti nuovi cuccioli si saranno uniti ai Lupi della Brughiera e… il vostro Hathi avrà già lasciato il branco.
Le voci circolano in fretta nella Giungla eppure questa non era arrivata alle vostre orecchie e quindi vi avrà colto con un po’ di sorpresa. Perché Hathi se ne va? La Giungla è grande e il cucciolo è piccolo, non tutto si può spiegare ma potete star certi che la legge della Giungla non ordina mai nulla senza una ragione e noi, fratellini e sorelline, siamo davvero tutti sotto una stessa legge.
Ci sono molte piste nella Giungla, alcune di queste le scoprirete durante le mille avventurose cacce che vivrete con il branco. Altre piste, invece, si trasformano in sentieri che si snodano fuori dai confini della sempre vasta e misteriosa Giungla. Asia, Rebecca, Sabrina e Jacopo, hanno iniziato proprio oggi a percorrere uno di questi sentieri e anche Hathi è chiamato a seguirli.
Ecco, allora, vedete: questo non è un addio! Anche per voi, un giorno, arriverà il tempo di lasciare il branco per andare ad abitare nel villaggio degli uomini. Laggiù, forse, noi ci rivedremo!
Buona caccia a tutti coloro che rispettano la legge della Giungla!

Hathi, Lupi della Brughiera

apertura

Festa di apertura: Venegono Superiore, 4 – 5 Ottobre

tendeTutti pronti per il Pernotto dei passaggi e Festa di Apertura del 34° anno di attività Scout del Gruppo AGESCI Busto Arsizio 3!!

Il Gruppo si riunirà a Venegono Superiore presso il Parco Pratone.
Venite a trovarci!
Consultate il programma qui sotto. Vi aspettiamo numerosi.

SABATO 04
Ore 19.00 – Cerchio di apertura Parco Pratone Venegono Superiore
Ore 21.30 – Passaggi Castorini al parco pratone

DOMENICA 05
Ore 9.00 – Quadrato e Issabandiera
Saluto delle Autorità locali
Passaggi
Ore 12.00 – Celebrazione della Messa
Accoglienza dei  nuovi capi in Co.Ca
Mandati educativi per il nuovo anno
Ore 13.30 – Pranzo condiviso con i genitori e le famiglie
Ore 14.30 – Passaggi
Ore 16.00 – Quadrato e Ammainabandiera

Si ringraziano gli Alpini e l’Amministrazione Comunale di Venegono Superiore