Sabato 1 novembre è stata una giornata davvero speciale!

Sono entrati a far parte della nostra colonia Samuele e Valeria!

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La Colonia Stella Azzurra vi accoglie con un sonoro CRUNK CRUNK

Ops! non dimentichiamoci di Jacopo ed Enrico.. e delle loro amiche lumachine!!!

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In un riccio spinoso stavano rinchiuse tre castagne: tre sorelle gemelle.

Cresci e cresci, spingi e spingle tre castagnei, un bel giorno pac! il riccio si aprì. Le castagne, una dopo l’altra, caddero.

Le due sorelle cresciute a destra e a sinistra del riccio erano belle, con la schiena ricurva, lucida e una piumetta sulla cima.

Invece, la sorellina cresciuta in mezzo era rimasta una castagnetta da niente. la castagna tondetta

La donna che faceva la raccolta non la volle. Prese le due sorelline belle e la lasciò nel bosco sola e triste. Le due sorelline belle andarono per il mondo.

Una fu cotta nella padella e diventò dorata e profumata. La prese un bambino goloso; spalancò la bocca e ahm ! la prima castagna non ci fu più. La seconda finì nella cesta di un pasticciere. Il pasticciere la sbucciò, la fece cuocere nello zucchero, la mise ad asciugare. Era diventata dolcissima e scintillante. La comprò una bambina con una boccuccia che pareva una rosa: la fece a pezzettini piccini piccini. Poi i pezzettini piccini sparirono, a uno a uno, in quella boccuccia di rosa: e la seconda castagna non ci fu più.

La terza castagna, poverina, così sola nel bosco, si lamentava coi grilli e con le talpe: Le mie sorelline hanno girato il mondo e io resto sola, nel bosco, col freddo dell’inverno, e sotto la neve a marcire. Ma non marcì. A poco a poco sentì qualche cosa di vivo che germogliava dentro il suo corpicino. Una radichetta bianca e forte cominciò a spingersi all’ingiù, a ficcarsi nella terra. Una pianticina tenera e verde cominciò a spuntare all’insù, cercando la luce del sole. Ora, la più piccina, la più modesta delle tre sorelle gemelle è diventata uno splendido castagno, pieno di ricci, di scoiattoli e di nidi.

Domenica 9 febbraio 2014 ci siamo ritrovati davanti alla Chiesa Parrocchiale di Sant’Ambrogio a Lonate Pozzolo (VA). Il sole splende e dobbiamo ammetterlo… da un pò di tempo non ci abbandona mai e ci permette di vivere delle meravigliose avventure all’aria aperta!

Due castorini della nostra colonia abitano proprio in questa città e ci hanno portato all’oratorio dove c’è anche la loro scuola materna con un parco giochi bellissimo. E allora via a giocare tra altalene, scivoli e ponti traballanti da attraversare impavidi.

Certo che alcuni giochi sono spericolati! Lo sanno bene la Scimmia Bertuccia e il Fachiro Casimiro che a volte ci si fà male a giocare!

Lo sa bene anche il principe Beevy…ma come chi è?

Fatevi raccontare la sua storia dai castorini della Colonia Stella Azzurra o andatela a leggere qui: http://www.lagiostra.biz/principe-dacqua

Certo che chissà come si divertiva il Principe Beevy dopo questa esperienza! Infatti aveva creato delle leggi speciali e tutti i suoi sudditi dovevano rispettarle!

Per scoprirle questa volta dovete proprio farvele raccontare dai Castorini…perchè le hanno sperimentate tutte!

… voi genitori solo una (quella che dà il titolo a questo articolo!)

P.S.: C’era un’altra cosa che il Principe Beevy sapeva fare molto bene. Dopo la sua esperienza d’acqua aveva deciso che le bottiglie non sarebbero più servite per contenere l’acqua ma per creare dei meravigliosi giochi. Quali?

Venite a scoprirlo sabato 22 febbraio!

Dovete sapere che in questi giorni ha piovuto molto e alcune strane creature sono uscite dai loro nascondigli per passeggiare in questo meraviglioso giardino. Pare che lascino sul loro cammino dei doni per chi ama la natura. Visto che noi siamo castorini forse avranno lasciato un dono anche per noi! Andiamo a vedere stando attenti a non disturbare queste strane creature.

Questo è il giardino dove vivono due amici la lumaca e il bruco. Volete sapere la loro storia?

Un bruco ed una lumaca vivevano nello stesso giardino.

I due animaletti avevano stretto una grande amicizia tra loro. Insieme strisciavano a passeggio, rosicchiavano le foglie tenere e dolci e facevano allegre conversazioni.

Insomma stavano sempre insieme e, nei momenti difficili, si
aiutavano e s’incoraggiavano a vicenda.

La lumaca, ad esempio, perdeva spesso i suoi occhiali e il bruco passava intere giornate ad aiutarla a ritrovarli. La lumaca, in cambio,  aiutava il bruco a fare un po’ di esercizi di stretching perché ultimamente si sentiva un po’ acciaccato.

Un bel giorno il bruco si fece lento, perse i bei colori, s’irrigidì  al punto da restare completamente immobile. A nulla valsero nemmeno i massaggi dell’antico maestro cinese Shifu.

La fedele amica,  non capendo quel che stava succedendo al suo amico, gli si avvicinò, gli parlò, si disperò e lo vegliò a lungo. Dopo qualche giorno, dalla spoglia del bruco uscì una variopinta e brillante farfalla che, aperte le ali, cominciò a volare tra i fiori e le erbe.

La lumaca, che aveva assistito al prodigioso cambiamento, si avvicinò e cominciò a parlare con dolcezza. “Come ti sei fatta bella! Sono proprio  felice di avere un’amica così carina come te! Se tu sapessi come mi sono spaventata quando ti ho vista paralizzata”.

“Hai proprio ragione” la interruppe la farfalla “adesso ho un bel paio di ali e mi divertirò tutto il giorno a volare da un fiore all’altro! E così volò via.

La lumaca rimase male, ma pensò: “Infondo se avessi anche io un paio di ali starei a volare il più possibile. E poi chissà che profumo dolce che hanno i fiori e chissà che gusto delizioso che hanno le foglie che stanno più in alto. Beata lei!”

Così pensando si diresse verso l’angolo più bello del giardino e aspettò per un po’ la farfalla. Ma mentre l’aspettava si assopì e quando si svegliò era già quasi buio. Impaurita si diresse verso il suo rifugio notturno, sotto una foglia di verza dell’orto lì vicino.

Quando si svegliò al mattino si accorse di non avere più i suoi preziosi occhiali. Dove poteva averli lasciati? Disperata e sola iniziò a percorrere in lungo e in largo prima l’orto e poi il giardino, ma niente. “Se almeno ci fosse il mio amico bruco con me! Mi farebbe coraggio e mi aiuterebbe a trovare i miei occhiali!”

Intanto la farfalla si era svegliata e iniziava la sua danza tra le corolle dei fiori. Ad un tratto vide qualcosa che brillava lì nel prato, proprio dove si ritrovava sempre con la sua amica lumaca. Erano i suoi occhiali!

Volando su e giù, di qua e di là chiamava la sua amica “Lumaca, lumachina! Dove sei?”

Finalmente la trovò e come aveva sempre fatto, ma dall’alto, le indicò il giusto percorso per raggiungere gli occhiali.

Infondo, anche se una per terra e l’altra nell’aria, potevano continuare a fare quello che avevano sempre fatto: essere amiche.

(di Esopo, ma con vistoso riadattamento di S. M. Lualdi)

Anche nella vita della colonia ci sono alcuni momenti nei quali avvengono cose meravigliose come quelle successe al bruco che abbiamo conosciuto in questa storia.

I cambi coda ad esempio!