Dovete sapere che in questi giorni ha piovuto molto e alcune strane creature sono uscite dai loro nascondigli per passeggiare in questo meraviglioso giardino. Pare che lascino sul loro cammino dei doni per chi ama la natura. Visto che noi siamo castorini forse avranno lasciato un dono anche per noi! Andiamo a vedere stando attenti a non disturbare queste strane creature.

Questo è il giardino dove vivono due amici la lumaca e il bruco. Volete sapere la loro storia?

Un bruco ed una lumaca vivevano nello stesso giardino.

I due animaletti avevano stretto una grande amicizia tra loro. Insieme strisciavano a passeggio, rosicchiavano le foglie tenere e dolci e facevano allegre conversazioni.

Insomma stavano sempre insieme e, nei momenti difficili, si
aiutavano e s’incoraggiavano a vicenda.

La lumaca, ad esempio, perdeva spesso i suoi occhiali e il bruco passava intere giornate ad aiutarla a ritrovarli. La lumaca, in cambio,  aiutava il bruco a fare un po’ di esercizi di stretching perché ultimamente si sentiva un po’ acciaccato.

Un bel giorno il bruco si fece lento, perse i bei colori, s’irrigidì  al punto da restare completamente immobile. A nulla valsero nemmeno i massaggi dell’antico maestro cinese Shifu.

La fedele amica,  non capendo quel che stava succedendo al suo amico, gli si avvicinò, gli parlò, si disperò e lo vegliò a lungo. Dopo qualche giorno, dalla spoglia del bruco uscì una variopinta e brillante farfalla che, aperte le ali, cominciò a volare tra i fiori e le erbe.

La lumaca, che aveva assistito al prodigioso cambiamento, si avvicinò e cominciò a parlare con dolcezza. “Come ti sei fatta bella! Sono proprio  felice di avere un’amica così carina come te! Se tu sapessi come mi sono spaventata quando ti ho vista paralizzata”.

“Hai proprio ragione” la interruppe la farfalla “adesso ho un bel paio di ali e mi divertirò tutto il giorno a volare da un fiore all’altro! E così volò via.

La lumaca rimase male, ma pensò: “Infondo se avessi anche io un paio di ali starei a volare il più possibile. E poi chissà che profumo dolce che hanno i fiori e chissà che gusto delizioso che hanno le foglie che stanno più in alto. Beata lei!”

Così pensando si diresse verso l’angolo più bello del giardino e aspettò per un po’ la farfalla. Ma mentre l’aspettava si assopì e quando si svegliò era già quasi buio. Impaurita si diresse verso il suo rifugio notturno, sotto una foglia di verza dell’orto lì vicino.

Quando si svegliò al mattino si accorse di non avere più i suoi preziosi occhiali. Dove poteva averli lasciati? Disperata e sola iniziò a percorrere in lungo e in largo prima l’orto e poi il giardino, ma niente. “Se almeno ci fosse il mio amico bruco con me! Mi farebbe coraggio e mi aiuterebbe a trovare i miei occhiali!”

Intanto la farfalla si era svegliata e iniziava la sua danza tra le corolle dei fiori. Ad un tratto vide qualcosa che brillava lì nel prato, proprio dove si ritrovava sempre con la sua amica lumaca. Erano i suoi occhiali!

Volando su e giù, di qua e di là chiamava la sua amica “Lumaca, lumachina! Dove sei?”

Finalmente la trovò e come aveva sempre fatto, ma dall’alto, le indicò il giusto percorso per raggiungere gli occhiali.

Infondo, anche se una per terra e l’altra nell’aria, potevano continuare a fare quello che avevano sempre fatto: essere amiche.

(di Esopo, ma con vistoso riadattamento di S. M. Lualdi)

Anche nella vita della colonia ci sono alcuni momenti nei quali avvengono cose meravigliose come quelle successe al bruco che abbiamo conosciuto in questa storia.

I cambi coda ad esempio!

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