In un riccio spinoso stavano rinchiuse tre castagne: tre sorelle gemelle.

Cresci e cresci, spingi e spingle tre castagnei, un bel giorno pac! il riccio si aprì. Le castagne, una dopo l’altra, caddero.

Le due sorelle cresciute a destra e a sinistra del riccio erano belle, con la schiena ricurva, lucida e una piumetta sulla cima.

Invece, la sorellina cresciuta in mezzo era rimasta una castagnetta da niente. la castagna tondetta

La donna che faceva la raccolta non la volle. Prese le due sorelline belle e la lasciò nel bosco sola e triste. Le due sorelline belle andarono per il mondo.

Una fu cotta nella padella e diventò dorata e profumata. La prese un bambino goloso; spalancò la bocca e ahm ! la prima castagna non ci fu più. La seconda finì nella cesta di un pasticciere. Il pasticciere la sbucciò, la fece cuocere nello zucchero, la mise ad asciugare. Era diventata dolcissima e scintillante. La comprò una bambina con una boccuccia che pareva una rosa: la fece a pezzettini piccini piccini. Poi i pezzettini piccini sparirono, a uno a uno, in quella boccuccia di rosa: e la seconda castagna non ci fu più.

La terza castagna, poverina, così sola nel bosco, si lamentava coi grilli e con le talpe: Le mie sorelline hanno girato il mondo e io resto sola, nel bosco, col freddo dell’inverno, e sotto la neve a marcire. Ma non marcì. A poco a poco sentì qualche cosa di vivo che germogliava dentro il suo corpicino. Una radichetta bianca e forte cominciò a spingersi all’ingiù, a ficcarsi nella terra. Una pianticina tenera e verde cominciò a spuntare all’insù, cercando la luce del sole. Ora, la più piccina, la più modesta delle tre sorelle gemelle è diventata uno splendido castagno, pieno di ricci, di scoiattoli e di nidi.

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