Un nuovo inizio

Quest’anno i passaggi si sono svolti come sempre, prima i lupetti più grandi vengono accolti nei vari reparti, poi i repartisti del quarto anno che entrano nel noviziato. L’unica differenza sono le persone che passano ogni anno, quest’anno toccava a me. Il sabato sera con il reparto Orione avevamo fatto una fiesta (FESTA) per festeggiare le diverse imprese fatte durante l’anno e salutare le persone che se ne sarebbero andate. La mattina seguente non mi ero ancora resa conto che quel giorno sarebbe stato l’ultimo trascorso con il mio reparto che mi ha accompagnata per ben quattro anni e per quanto il tempo fosse volato, quattro anni sono davvero tanti. Innanzitutto vorrei ringraziare i capi che mi hanno insegnato ad amare il mondo dello scoutismo, che mi hanno aiutata nei momenti più difficili e mi hanno trasmesso molte conoscenze utili. Inoltre vorrei dire ai repartisti nuovi o meno di avere coraggio per affrontare i problemi, per lanciarsi in nuove avventure, per essere se stessi, per ammettere di aver sbagliato e non scoraggiarsi, … Perché il coraggio è l’ingrediente segreto di ogni cosa. Durante il mio ultimo anno da guida ho avuto il piacere di essere a capo di una nuova squadriglia.

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Devo ammettere che è stato un compito arduo, purtroppo eravamo partite con il piede sbagliato, ogni volta che qualcuna faceva un qualsiasi genere di errore, invece di aiutarci, la criticavamo. Ma piano piano abbiamo iniziato a conoscerci, ad apprezzarci e abbiamo capito che prendersela con l’altra era una mossa sbagliata. Col tempo diventavamo sempre più unite a tal punto che alla fine si è creato un legame forte tra di noi ed è stato difficile lasciarci. Era però giunto il mio momento di salire su quel ponte, e mentre salutavo l’ultimo dei capi che mi augurava “BUONA STRADA”, mi era scesa una lacrima perché l’emozione aveva preso il sopravvento ed era così forte che è stato impossibile trattenerlo, e proprio in quel precisissimo istante ho rivisto passare tutti i momenti davanti ai miei occhi in un batti baleno. “A CIEL SERENO” avevo risposto.
Shobha Mazzucchelli