Arredatori d’idee

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Questo Tuttoscout vuole essere dedicato ad un argomento col quale siamo costretti a fare i conti fin dal momento stesso in cui ci affacciamo alla vita. Anzi, ci scontriamo con esso da prima ancora: la crescita.
Naturalmente la crescita è quella capacità che abbiamo noi umani di diventare fisicamente sempre più grandi e forti finché, arrivati ad un certo punto, la parola “crescita” non funziona più, e si inizia ad invecchiare.
Detto così sembra tutto molto semplice, ed in effetti dal punto di vista scientifico non c’è molto da aggiungere, ma purtroppo per voi amanti delle scienze questo Tuttoscout non vuole essere un numero dedicato alla biologia, quanto piuttosto agli aspetti psicologici del crescere che, purché rimanga intatta la curiosità giovanile, non invecchiano mai.
L’unica costante del crescere, infatti, è il continuo desiderio della persona di osservare quanto avviene oltre i propri confini. Se un neonato si rende conto solo della propria esistenza, un bambino inizierà ad imparare che esistono altre persone oltre a lui e come rapportarsi con loro ed infine un adolescente vedrà aprirsi davanti a lui un mondo intero fatto di pulsioni, responsabilità, amicizie, antipatie ed ogni sorta di complicata relazione interpersonale che rende l’adolescenza un’età tanto speciale.
Ma davvero quello è l’ultimo stadio della crescita? Possibile che l’età adulta sia solamente una lunga, talvolta tediosa risposta ai diversi stimoli che abbiamo interiorizzato durante le nostre esperienze passate?
Molti credono, e quasi tutti sperano, che la risposta sia no. Gli scout, però, compiono un passo in più: fanno in modo, col loro operato, che la risposta sia no.
Smettere di crescere a livello mentale non è obbligatorio, ma richiede indubbiamente uno sforzo. Del resto il tranquillo cantuccio in cui viviamo, con le persone che conosciamo e le idee che condividiamo, è stato costruito da noi e per noi con tanto impegno. A che scopo rischiare di romperlo?
Qui però sta la forza della nostra associazione, che non solo propone di avere una mente aperta e sempre pronta alle nuove esperienze, ma soprattutto ci chiede di fare le cose assieme: assieme agli altri capi della Co. Ca, assieme alla nostra staff, assieme ai ragazzi e, perché no, altre volte ancora assieme a perfetti sconosciuti. Anche il più timoroso, o il più statico nelle proprie convinzioni, non può fare a meno di aprirsi a delle nuove esperienze quando vede che tutti quelli intorno a lui lo stanno facendo.
E, come il proverbiale elefante in cristalleria, quando delle nuove idee o delle esperienze speciali entrano nella testa di qualcuno è impossibile farle uscire senza fare a pezzi quanto già si trovava dentro la nostra testa.
Ed a noi, rasseganti proprietari di queste teste sconquassate, non resta che cercare di rimettere tutto a posto, riordinando le idee e riflettendo su quanto abbiamo appena vissuto, costringendoci a cambiare la loro disposizione in base alle nostre nuove esperienze per poi renderci conto che sì, quel bell’angolino che ci eravamo costruiti con tanta fatica non esiste più; ma non è andato perduto, si è soltanto evoluto.
Si spera, in meglio.

-Filippo Mairani