La dinastia dei virus

BRANCO ALBERO DEL DHAK

C’era una volta il coronavirus: antipatico a tutti e che per non farsi vedere, grazie a una strega, diventò invisibile.
Un giorno il coronavirus volle fare un dispetto agli umani e agli animali e infettò prima di tutto un pipistrello che andò in diverse città. In tre mesi il coronavirus infettò praticamente tutto il mondo.
Gli scienziati un giorno, dopo cinque mesi, trovarono il vaccino contro il coronavirus e, quando tutti gli umani presero il vaccino, il coronavirus fu per sempre distrutto.
La cosa brutta che fece il coronavirus prima di morire fu quella di avere un figlio: il virus senza nome (non gli aveva ancora dato il nome prima di morire). Questo virus, per vendicare il padre distrutto, fu più forte di lui e in due mesi infettò nuovamente tutto il mondo.
Gli scienziati erano sfiniti: era stato già difficile trovare il vaccino del coronavirus e adesso dovevano trovarne un altro per il virus senza nome che era anche più forte di suo papà?!

Gli scienziati furono obbligati a trovare il vaccino per il bene dell’umanità e, dopo un anno faticoso, anche il virus senza nome fu distrutto.
La cosa brutta che aveva fatto il virus senza nome, prima di morire, era quella di aver fatto due gemelli-virus: Virusà e Virusè (una femmina e un maschio).
Questa volta però gli scienziati obbligarono le altre persone ad aiutarli nella ricerca del vaccino perché loro da soli non ce l’avrebbero mai fatta.
Grazie all’aiuto delle persone di tutto il mondo trovarono il vaccino in un mese, e distrussero tutti e due i virus. Questa volta, i virus non avevano fatto figli perché erano troppo piccoli per farlo, e vissero per sempre tutti felici e contenti.

Alessandro Gravina
(2° Classificato al concorso letterario CREATIVA-MENTE 2020 – 1 ottobre 2020)