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Branco Lupi della Brughiera – Un pernotto a Torino

07 Sabato 9 marzo ci siamo alzati presto apposta per un’uscita speciale a Torino!
La nostra sveglia è stata verso le 5 del mattino e ci siamo ritrovati in stazione a Busto pronti per vivere questa avventura.
Per raggiungere la nostra meta abbiamo cambiato due treni.
Il viaggio è stato lungo ma divertente: c’era chi giocava, chi dormiva, chi guardava fuori dal finestrino, chi continuava a parlare eccitato dall’idea di ciò che avremmo visto.
Una volta arrivati siamo saliti sul bus che ci ha portato vicino alla chiesa di San Bernardino, dove ci aspettava fra Raffo, il nostro vecchio AE che ora abita a Torino.
Fra Raffo ci ha accolto e ci ha “istruito” nella gestione del posto in cui avremmo dormito.
Oramai era ora di pranzo ed essendo molto affamati, abbiamo mangiato i nostri panini.
Sestiglia Marroni

Dopo un pranzo più che meritato, abbiamo preso un tram che ci ha portati in centro a Torino e verso le 14.00 siamo entrati al Museo Egizio.
Salendo per 4 piani su una lunga scala mobile, abbiamo notato la riproduzione gigantesca del percorso del Nilo sulla parete dei piani percorsi.
Con Chil abbiamo osservato papiri del Libro dei Morti che spiegavano i trucchi per superare gli ostacoli e i tranelli che il defunto avrebbe incontrato.
Gli Egizi erano ossessionati dalla morte, tanto che i faraoni subito progettavano la loro tomba.
Abbiamo visto i sarcofagi che custodivano i corpi imbalsamati, erano decorati sia all’interno che all’esterno ed erano 3 per gli uomini e 2 per le donne.
Abbiamo scoperto come gli scheletri non imbalsamati siano rimasti intatti grazie al clima secco e arido dell’Egitto che li ha conservati per millenni.
Infine abbiamo visitato una sala oscurata, dove abbiamo visto statue giganti, inerenti la religione egizia. Qui abbiamo concluso la nostra visita con una bella foto…
Sestiglia grigi

08Dopo un pomeriggio passato a osservare come uomini e territorio hanno saputo custodire le tracce di un’antica e affascinante civiltà, al convento di fra Raffo ci aspettava un’esperienza fantastica, una cena a “modi di scout grandi”.
I vecchi lupi ci hanno avvisato che avremmo preparato la cena utilizzato i fornellini come fanno gli RS e ci hanno spiegato come avremmo dovuto fare.
Abbiamo iniziato accendendo i fornellini, poi, riempita una gavetta di acqua, l’abbiamo fatta bollire. Quindi abbiamo messo il sale e la pasta. Quando ci è sembrata cotta, l’abbiamo scolata e abbiamo aggiunto il pesto. Non abbiamo mai mangiato una pasta al pesto più buona!
Dopo aver mangiato abbiamo fatto un fantastico bivacco. Ci siamo ritrovati in un museo. Lì c’era una nuova guardiana, arrivata quella sera. Lei non sapeva che cosa succedeva in quel museo di notte. Camminando, ha incontrato un egiziano, che le ha insegnato una “tipica danza”.
Discutendo sulle cose che c’erano in Egitto, è saltato fuori l’argomento delle piramidi.
Il visitatore egiziano ci ha fatto fare le piramidi umane, poi ci ha fatto costruire anche il trono del Faraone, la Sfinge, … insomma, noi eravamo le pietre che costruivano!
L’egiziano alla fine se ne è andato a dormire.
Mentre La guardiana continuava a fare il suo giro, ha incontrato un antico gladiatore romano. Questo nuovo personaggio ci ha fatto provare due gare: lo scalpo leale e la corsa dei cavalli. Anche i vecchi lupi hanno dovuto sfidarsi: Akela contro Bagheera e Fratel Bigio contro Wantolla.
Infine abbiamo incontrato un misterioso cavaliere innamorato che ci ha insegnato come conquistare le gentildonne.
Alla fine eravamo così stanchi che qualche cucciolo si addormentava in cerchio.
Fra Raffo ci aveva portato delle chiacchiere e dopo averle gustate, ci siamo preparati per andare a dormire.
Sestiglia Bianchi

La mattina di domenica 10 marzo, fra Raffo ci ha portato a visitare il convento dove abita. Ci ha spiegato la vita in comunità. Appena entrati abbiamo visto la statua di San Francesco d’Assisi e abbiamo imparato molte cose su di lui, …
Dopo, abbiamo visto il refettorio, dove i frati mangiano in fraternità. La parola fraternità è molto importante per i frati: come noi hanno regole sui momenti insieme. Per esempio si inizia a mangiare insieme, dopo aver pregato. Non ci si alza da tavola fino a quando l’ultimo non ha finito e non si può avanzare il cibo. Proprio come le regole del branco!
Fra Raffo ci ha detto che i frati pregano e stanno insieme perché i 2 pilastri della vita da frate sono la fraternità (frate = fratello) e la preghiera. Infine ci ha portato nel chiostro e ci ha mostrato la statua di Maria con in braccio Gesù Bambino. Era al centro, circondata da tante piante e cespugli di fiori che stavano per sbocciare. Ci ha fatto stare in silenzio per 10 secondi per farci sperimentare la tranquillità custodita dalle mura del chiostro. Appena entrati nel chiostro tutti abbiamo detto “Che Bello!” e davvero era bellissimo.
Alla fine abbiamo fatto una foto con fra Raffo che ci ha salutato e benedetto.
Appena usciti, abbiamo preso il bus e siamo andati a parco Valentino, abbiamo pranzato con hamburger e patatine che i vecchi lupi hanno comprato al McDonald’s.
Sestiglia pezzati

Arrivati al Parco, abbiamo subito fatto la nostra catechesi. Per noi è stato molto d’aiuto. Abbiamo capito come accettare i nostri difetti e come migliorare noi stessi. Abbiamo imparato a volerci bene a conoscere le nostre passioni, i difetti e le paure… abbiamo capito che chi ti vuole bene, ha il coraggio di dirti le cose che non vanno, perché vuole custodirti. Proprio come Baloo e Bagheera hanno fatto a Mowgli, nel racconto “la caccia di Kaa”.
Siamo molto felici di questa bella esperienza che pensiamo essere stata molto educativa.
Speriamo ci capiti ancora.
Sestiglia neri

Branco Lupi della Brughiera – La gita al Sacro Monte

25 Marzo 2018
Tutto è iniziato quando, alcune settimane prima della gita al Sacro Monte, alcuni capi cominciavano già a menzionare queste parole… Sacro Monte… Con noi e come noi, altri gruppi scout sono venuti a far visita al Sacro Monte di Orta.
Al mattino, davanti alla nostra sede, ci aspettavano sei autobus; noi e gli altri siamo saliti e con molte aspettative ci siamo diretti alla nostra méta.
Subito scesi dall’autobus ci siamo sgranchiti le gambe facendo una camminata che portava ad un paesino formato solo da chiesette, cappelle e case ormai diroccate: eravamo arrivati!
La nostra avventura è stata bellissima perché abbiamo “telefonato” a San Francesco e Santa Chiara. Con loro abbiamo parlato della “paura” (come ostacolo che non ci fa oltrepassare un muro) e poi abbiamo parlato delle “nostre paure” (ragni, perdere i genitori, …). Alla fine le abbiamo rinchiuse da qualche parte e con coraggio le affronteremo nelle prossime attività.
Prima di fare la Santa Messa degli Ulivi, i miei amici ed io ci siamo “pappati” un panino colmo di tante cose buone.
La messa è stata lunga, ma ricca di curiose parole tipo “festaioli” e “pesci lessi”. I canti sono stati favolosi, per non parlare del nostro Baloo! Tutti scuotevano i ramoscelli di ulivo e sembrava davvero di accogliere Gesù che avanzava sulla sua umile cavalcatura: un ciuchino.
L’unica cosa che mi è mancata è il non aver potuto giocare con gli altri gruppi scout presenti, ma per il resto è stato tutto FA-VO-LO-SO! Ringrazio con tutto il cuore i miei vecchi lupi e tutti coloro che ci hanno permesso di vivere questa giornata, anche con la partecipazione dei nostri genitori.
Sara Tognoli

Branco Lupi della Brughiera – Una serata speciale

La serata dell’11 febbraio è stata indimenticabile, fantastica, spettacolare… non c’è una parola che possa descriverla, insomma, l’importante è che ci siamo divertiti. All’inizio, quando abbiamo deciso di fare una serata anni 50, ero felicissima non mi sembrava vero che ci dovevamo vestire come a quei tempi, decorare tutta la sede con bandierine, preparare le sale dove si doveva mangiare e, tutto questo l’abbiamo fatto noi, Lupi della Brughiera, con solo qualche aiutino da parte dei nostri capi e dei nostri genitori: quindi, è stato anche grazie a loro che siamo riusciti ad organizzare una serata così speciale. Poi, quando è arrivato il grande giorno, ero super elettrizzata, come quando metti la mentina nella Coca Cola: pensavo 1° – come vestirci per gli anni 50, 2° – preparare le sale… Insomma, l’importante è stato il risultato: ci siamo divertiti, abbiamo riso e siamo ritornati a casa con la pancia piena. Quindi voglio dire: “Grazie” a tutti quelli che stanno leggendo perché ognuno di noi ha fatto qualcosa per riuscire a rendere memorabile la nostra serata “Anni ’50”.

Sabrina Sartori