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Cittadini del mondo: imparare da piccoli a… pensare in grande!

Per essere “cittadini del Mondo” come voleva B.P. siamo chiamati tutti i giorni ad agire nel “mondo” in cui abitiamo (la nostra casa, la nostra città, il nostro Gruppo…) guardando però al mondo in cui viviamo, inteso come tutto il nostro pianeta e tutti i nostri amici e fratelli scout. In questo numero particolare, dedicato alla fratellanza scout internazionale, volevo raccontarvi di alcuni progetti interessanti, in cui mi sono imbattuto, che stanno unendo gli scout da tutto il mondo e di cui potreste far parte anche voi.

Il primo di questi è Messengers of Peace, una rete organizzata dalla World Scout Foundation su iniziativa di Re Abdullah dell’Arabia Saudita che, rimasto impressionato dall’impegno degli scout in tutto il mondo, ha voluto cercare di riunire le varie associazioni nell’ambito della pace: si va dalle attività benefiche nei sobborghi malfamati alle spedizioni per allestire campi profughi in zone di guerra o calamità. L’obiettivo è di mostrare al mondo (e agli altri scout) quello che sappiamo fare e, allo stesso tempo, unire dove sia possibile le forze per fare di più. I tre grandi ambiti di azione sono la dimensione “personale” della giustizia ed equità, la dimensione “comunitaria” della pace e nonviolenza e le “relazioni” tra gli uomini e tra l’uomo e l’ambiente.
Insomma: c’è n’è per tutti!

Un’altra iniziativa è lo YUNGA Project, la “Alleanza Globale della Gioventù e delle Nazioni Unite”. Detta così è davvero altisonante: si tratta di un progetto nato dall’ONU, FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura) e alcuni altri enti tra cui il WAGGGS (l’associazione mondiale delle scout, di cui bambine e ragazze portano il distintivo insieme a quello AGESCI).
Uff! Che introduzione! Ma quindi? Di che c’azzecca questo YUNGA con noi scout del Bustotre?
Ebbene, tra le iniziative proposte vi è quella dei “Challenge Badges” (non spaventatevi di tutto questo inglese: avendo la FAO sede a Roma praticamente tutto il materiale è disponibile anche in italiano), ovvero dei distintivi che possono essere ottenuti dopo aver raggiunto delle prove e compiuto delle missioni in vari ambiti (eco-sostenibilità, nutrizione, energia pulita…) con la propria unità sul proprio territorio. Sono, insomma, delle specie di “specialità di reparto” (o di branco, cerchio, clan…) a livello mondiale! Nemmeno io o il nostro Squizzo, che tra Moot e Jamboree abbiamo fatto manbassa di distintivi da tutto il mondo (ok, più lui…) possiamo vantare certe chicche!
Se cercate un’impresa o una sfida per quest’anno scout vi consiglierei di darci un’occhiata…

L’idea comune tra questi due progetti è di fare, anche se con qualche stimolo diverso o in più, quello che già facciamo (imprese, capitoli, missioni…) ma inserendoci in una “visione più grande”, mettendo direttamente a confronto quello che facciamo con i nostri corrispettivi di tutti i continenti. Si tratta di passare, piano piano, dal pensare “in piccolo” alle sfide che abbiamo intorno, davanti agli occhi tutti i giorni, per arrivare a muoversi e agire sulle “grandi sfide” che ci accomunano.

Prima di chiudere volevo “mettervi la pulce” (almeno ai più grandicelli) per un altro progetto che però, purtroppo, è stato un po’ ridimensionato: scoutface!
Il concetto era un po’ quello dei progetti sopra: connettere scout di tutto il mondo in un “social-network tematico”. Se abbiamo Scout-pedia, perché no?
Purtroppo la mancanza di fondi e di volontari ha costretto i fondatori a sospendere “momentaneamente” il sito (e ciao a quasi tutti i contatti scout-internazionali che mi ero fatto, mannaggia!), però la voglia rimane e scoutface adesso è una pagina di Facebook molto attiva nel diffondere informazione sullo scoutismo mondiale.
Siate curiosi!
Geco Coinvolgente