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Breve storia di un mezzo veloce

ttscout160 (25)Gli scout, si sa, amano e rispettano la natura. Un’altra cosa che gli scout amano fare è girare il mondo andando alla ricerca di nuovi posti da esplorare.
Uno sporco extra associativo potrebbe non notare, a prima vista, quale sia il problema eppure, chiunque abbia intrapreso la strada dello scoutismo (prego immaginarsi suono di trombe festanti) subito comprende la situazione: per viaggiare in lungo ed in largo, infatti, spesso bisogna fare affidamento a mezzi inquinanti e irrispettosi della natura quali automobili, autobus, motoslitte ed elefanti (aspettate che tutta la bella frutta che mangiano finisca di marcire nel loro stomaco e poi parliamo di emissioni tossiche).
Un problema apparentemente insormontabile il quale è stato affrontato, nei secoli, da alcuni degli scout più ingegnosi della Storia. Gli scout dell’età della pietra, per esempio, erano soliti fare le route a bordo di giganteschi Mammut, i quali funzionavano sia come mezzi di trasporto che come fonte di cibo durante le varie tappe. Nel 1492 un reparto di Genova sperimentò addirittura un nuovo tipo di imbarcazione nel tentativo di aggirare le spese autostradali durante lo svolgimento campo all’estero, accidentalmente scoprendo l’America. Charles Darwin, grande uomo di scienza, tentò di introdurre le tartarughe giganti delle Galapagos come mezzo di trasporto, le quali purtroppo non ebbero grande fortuna tra gli scout inglesi.
Nessuna di queste soluzioni, purtroppo, è sopravvissuta a lungo. Le cause sono tra le più disparate, come il rialzo del prezzo della carne di mammut o la costruzione delle autostrade sul continente americano.
Ma la soluzione era dietro l’angolo! La rivoluzione industriale, iniziata nel tardo ’800 da degli scout inglesi come esperimento per ingrandire la città e rendere le uscite domenicali nei boschi un’esperienza più speciale, ha infatti portato alla nascita di innumerevoli nuovi mezzi di trasporto… tutti inquinanti.
Tranne la nostra amica bicicletta. Dopo millenni di tentativi e fallimenti, finalmente gli scout avevano il loro metodo per viaggiare in lungo ed in largo, senza inquinare! Naturalmente, con la tipica lungimiranza che li contraddistingue, gli scout (prego immaginarsi nuovamente suono di trombe festanti) sono stati i primi ad apprezzare questa grandiosa invenzione, ma non gli unici. Così quello che è iniziato come un semplice mezzo per camminare in maniera più comoda (originariamente non aveva nemmeno i pedali) si è evoluto nelle svariate modalità di biciclette oggi in commercio, come la BMX, la bici da cross, il tandem ed il monociclo, per non parlare degli infiniti accessori aggiungibili al modello base, che la rendono adatta ad ogni occasione: come i parafango, la dinamo, la mitragliatrice, il portapacchi o il carrello per portare in giro di tutto.
Insomma, per una volta, si può davvero dire che con l’utilizzo della bicicletta abbiano vinto tutti. Madre natura può tirare un breve sospiro di sollievo, gli scout possono godersi la meravigliosa avventura ad impatto zero che è l’uscita in bicicletta, ed il mondo nella sua integralità ha guadagnato un metodo perfetto, infallibile ed indiscutibile per sapere in quali finesettimana, assicurato al 100%, pioverà.
Ma questa è un’altra storia.

Tricheco Birbante
(prego immaginarsi suono di trombe estremamente festanti)

Cittadini del mondo: imparare da piccoli a… pensare in grande!

Per essere “cittadini del Mondo” come voleva B.P. siamo chiamati tutti i giorni ad agire nel “mondo” in cui abitiamo (la nostra casa, la nostra città, il nostro Gruppo…) guardando però al mondo in cui viviamo, inteso come tutto il nostro pianeta e tutti i nostri amici e fratelli scout. In questo numero particolare, dedicato alla fratellanza scout internazionale, volevo raccontarvi di alcuni progetti interessanti, in cui mi sono imbattuto, che stanno unendo gli scout da tutto il mondo e di cui potreste far parte anche voi.

Il primo di questi è Messengers of Peace, una rete organizzata dalla World Scout Foundation su iniziativa di Re Abdullah dell’Arabia Saudita che, rimasto impressionato dall’impegno degli scout in tutto il mondo, ha voluto cercare di riunire le varie associazioni nell’ambito della pace: si va dalle attività benefiche nei sobborghi malfamati alle spedizioni per allestire campi profughi in zone di guerra o calamità. L’obiettivo è di mostrare al mondo (e agli altri scout) quello che sappiamo fare e, allo stesso tempo, unire dove sia possibile le forze per fare di più. I tre grandi ambiti di azione sono la dimensione “personale” della giustizia ed equità, la dimensione “comunitaria” della pace e nonviolenza e le “relazioni” tra gli uomini e tra l’uomo e l’ambiente.
Insomma: c’è n’è per tutti!

Un’altra iniziativa è lo YUNGA Project, la “Alleanza Globale della Gioventù e delle Nazioni Unite”. Detta così è davvero altisonante: si tratta di un progetto nato dall’ONU, FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per il cibo e l’agricoltura) e alcuni altri enti tra cui il WAGGGS (l’associazione mondiale delle scout, di cui bambine e ragazze portano il distintivo insieme a quello AGESCI).
Uff! Che introduzione! Ma quindi? Di che c’azzecca questo YUNGA con noi scout del Bustotre?
Ebbene, tra le iniziative proposte vi è quella dei “Challenge Badges” (non spaventatevi di tutto questo inglese: avendo la FAO sede a Roma praticamente tutto il materiale è disponibile anche in italiano), ovvero dei distintivi che possono essere ottenuti dopo aver raggiunto delle prove e compiuto delle missioni in vari ambiti (eco-sostenibilità, nutrizione, energia pulita…) con la propria unità sul proprio territorio. Sono, insomma, delle specie di “specialità di reparto” (o di branco, cerchio, clan…) a livello mondiale! Nemmeno io o il nostro Squizzo, che tra Moot e Jamboree abbiamo fatto manbassa di distintivi da tutto il mondo (ok, più lui…) possiamo vantare certe chicche!
Se cercate un’impresa o una sfida per quest’anno scout vi consiglierei di darci un’occhiata…

L’idea comune tra questi due progetti è di fare, anche se con qualche stimolo diverso o in più, quello che già facciamo (imprese, capitoli, missioni…) ma inserendoci in una “visione più grande”, mettendo direttamente a confronto quello che facciamo con i nostri corrispettivi di tutti i continenti. Si tratta di passare, piano piano, dal pensare “in piccolo” alle sfide che abbiamo intorno, davanti agli occhi tutti i giorni, per arrivare a muoversi e agire sulle “grandi sfide” che ci accomunano.

Prima di chiudere volevo “mettervi la pulce” (almeno ai più grandicelli) per un altro progetto che però, purtroppo, è stato un po’ ridimensionato: scoutface!
Il concetto era un po’ quello dei progetti sopra: connettere scout di tutto il mondo in un “social-network tematico”. Se abbiamo Scout-pedia, perché no?
Purtroppo la mancanza di fondi e di volontari ha costretto i fondatori a sospendere “momentaneamente” il sito (e ciao a quasi tutti i contatti scout-internazionali che mi ero fatto, mannaggia!), però la voglia rimane e scoutface adesso è una pagina di Facebook molto attiva nel diffondere informazione sullo scoutismo mondiale.
Siate curiosi!
Geco Coinvolgente

Cosa unisce gli scout

Lo scoutismo ha lo scopo di rendere il mondo un posto migliore e di creare dei buoni cittadini. Le cose che uniscono tutti gli scout del mondo, per me, sono:
fratellanza, amicizia, lealtà, la fede, il rispetto per tutti gli esseri viventi e per l’ambiente circostante, l’impegno in tutto ciò che si fa, il rispetto per gli altri, la gioia di stare insieme, la voglia di divertirsi.
Ciò che unisce veramente gli scout, però sono cose anche più importanti, come:
la Promessa, l’uniforme scout, anche se ogni gruppo scout ha il suo fazzolettone;
lo Stemma Agesci formato da un trifoglio, da un giglio, da un nodo (impegno); dalle stelline (dieci leggi); e dal cordino (unione).
Altre cose che uniscono gli scout sono le numerose avventure ed esperienze, come andare in pernotto, fare attività, visitare città, montagne e campagne.
Potrei scrivere molte altre cose, ma lo scout non si racconta… si vive!
Enea Turatti

reparto

Reparto Orione in Piazza San Giovanni – Sabato 20

repartoSabato 20 Settembre il Reparto Orione del Busto 3 sarà in Piazza San Giovanni durante la seconda edizione della manifestazione “Prova e Trova il tuo Sport” organizzata comitato varesino del CONI con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, del Distretto Urbano.

Ma cosa ci fanno gli Scout in una manifestazione sportiva?

“Costruiremo” un percorso Hebert usando le tecniche tipiche dello scoutismo e sfideremo i più temerari a giocare con noi.

Vieni a trovarci?
Chissà che l’Avventura non appassioni anche te!