Archivio mensile:giugno 2015

Si impara (facendo) da piccoli ad essere grandi

Ciao cari amici! Come va? (Non è una domanda di circostanza, m’interessa davvero! Quindi ditemelo pure se volete o, se non sono lì, ditelo alla persona più vicina: sono sicuro che non dimenticherà di riferirmelo!)

Vi scrivo per raccontarvi che domenica 10 maggio mi è capitato di passare per la città di ChiNonSo dove si stava svolgendo l’incontro di Primavera dei nostri fratellini e sorelline delle dighe.
Mi viene da raccontarvi la scena perché non era proprio da tutti i giorni, anzi direi che di questi tempi è una cosa quantomai rara!
In pratica gli abitanti di ChiNonSo hanno mostrato ai piccoli avventurosi i segreti di vari mestieri, dallo spazzino all’infermiere, dal cuoco al contadino, in modo che tutti potessero dare una mano alla bella quanto maltrattata città. Si, perché essendo posta in cima ad un fiore ChiNonSo è continuamente esposta alle disattenzioni della gente che reputa quel fiore… soltanto un fiore! (Ma come si può dire “Soltanto un fiore!”? Cielo! Cosa stanno scrivendo le mie mani?)
Fatto sta che, divisi in capanne, i castori hanno lavorato, imparato e collaborato e… beh, non bazzico spesso dalla parti di ChiNonSo ma vi posso dire che dopo era molto meglio di come la ricordassi (e di come l’avevo trovata la mattina). Certo non dovremmo stupirci: dopotutto è facile quando tutti collaborano e lavorano per il bene comune!

Ma la cosa che continua ad affascinare un fratellone come me è il pensare che nessuno ha voluto nulla in cambio: carichi di entusiasmo tutti hanno reso il posto in cui erano migliore, mettendoci del proprio, ma soprattutto imparando attentamente, non guardando da seduti ma “muovendo le mani” (e sporcandosele anche!).

Entusiasmo e attenzione: due qualità fondamentali per riuscire in un mestiere, in uno scopo e nello stare insieme, ma aggiungerei anche la gratuità, non intesa come “fare le cose gratis” ma farle innanzitutto perché è giusto e attraverso il lavoro si fa del bene.
Non scordate mai: quando l’entusiasmo manca e l’attenzione cala, pensate al bene che fate con il vostro lavoro!

Enrico Gussoni

Il buon seminatore

Mentre stavamo pensando a come preparare il racconto dell’anno appena trascorso con queste poche ed umili righe, ci è venuto in mente ciò che era contenuto in un vecchissimo e polveroso numero di Proposta Educativa a firma di Padre Stefano dell’Abbazia di Sant’Antimo:

«Lo scout è una persona con i piedi sulla terra (presente nel mondo in cui vive), la testa sulle spalle (responsabile), ma gli occhi nel cielo (teso verso la felicità eterna: Cristo). Per raggiungere un tale scopo abbiamo uno strumento: il metodo scout che potrebbe essere riassunto in immagine: una casa, cioè quattro muri e un tetto.
I muri poggiano sulla terra. Sono i valori che fanno l’uomo e donna responsabile, cioè: la natura, la comunità, l’impegno e il servizio.
Il tetto invece indica il cielo. È il valore che fa il cristiano, cioè: la fede.
Qui tutto si tiene, tutto è collegato. I muri tra di loro e i muri con il tetto.»

Ecco, l’anno appena trascorso ci piace raccontarvelo così, come un grande dono in cui abbiamo saputo metterci in cammino con la gioia ed il cuore di chi sa dire «Eccomi, sono pronto a servire per dare del mio meglio»; per essere testimoni credibili e responsabili verso i ragazzi che ci sono affidati da voi, genitori, e da Lui, sempre al centro della nostra azione educativa. In cammino, zaino sulle spalle, con l’entusiasmo di chi riesce a lasciarsi stupire e toccare dal sorriso di un fratellino o di una sorellina, di chi camminando sotto la pioggia sta già pensando al calore del fuoco di bivacco e di chi vede nuove strade dove nessuno pensa che ci siano poiché consapevoli che alla fine della strada, anche la più ripida, ci sarà sempre un orizzonte che lascerà senza fiato.

Ad ogni castorino/a, fratellino/sorellina, esploratore/guida, rover/scolta vogliamo augurare buona nuotata, buona caccia, buon volo e buona strada per i campi estivi che saranno pieni di scoperta, gioco, avventura e comunità.
A tutti i capi della Comunità Capi l’augurio che tutti i semi educativi, gettati con la pazienza del buon seminatore, possano sbocciare e dare dei bellissimi frutti.
“Che il favore della giungla vi accompagni.”

I Capi Gruppo

Cosa avrebbe fatto Gesù?

San Paolo, scrivendo alla comunità di Filippi, diceva: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù”.
Anzi, più precisamente:
Rendete piena la mia gioia con l’unione dei vostri spiriti, con la stessa carità, con i medesimi sentimenti. Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso, senza cercare il proprio interesse, ma anche quello degli altri. Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù

Vedete, quella che B.-P. proponeva ai suoi scout non è una domanda retorica, un appello a un indistinto buonismo, un generico “fate i bravi”. Ci invita, piuttosto, a renderci conto che l’insegnamento di Gesù è concreto, che la nostra vita è chiamata a confrontarsi con la sua nelle scelte quotidiane.
Mi piace che Paolo parli dei sentimenti di Gesù perché ci ricorda che non si tratta soprattutto di fare delle cose, quanto piuttosto di portare nella mente e nel cuore il dono d’amore di cui Gesù ci ha fatto destinatari.

Abbiamo anche davanti due luminosi esempi di come sia possibile mettere in pratica questa cosa, e di come il confronto con Gesù non ci carichi tanto di pesi e di impegni quanto di gioia e di entusiasmo.
Il primo è B.-P., il secondo è don Bosco: due uomini semplici che, portando nella loro vita questa domanda hanno costruito grandi storie ma soprattutto hanno portato a molti il sorriso di Dio. Come può fare ciascuno di noi.

don Matteo