Archivio mensile:gennaio 2017

Meglio un giorno da tartaruga…

Immaginate, cari amici, la scena: Hathi l’elefante, che corre nella giungla ed un grosso polverone dietro di lui. E dietro la nuvola di polvere, io, Oo la tartaruga, ancora nel lago maleodorante… “Amico! Prendi la mia zampa e usciamo fuori di qui!” Chi sei? La tua voce non mi è nuova “Ora pensiamo ad uscire da qui, ed in fretta!” Oo, che nuotava già da quasi un’ora, aveva ormai gli occhi chiusi dalla stanchezza, e solo giunto a riva con il suo salvatore, li riaprì, riconoscendo il vecchio amico d’infanzia che lo aveva appena tratto in salvo. “Oooooh, sei tu, amico Jack! Cuore di leone in un guscio verde di tartaruga d’acqua. Mio amico dalle zampe a frittella, temerario come sempre.” Grazie! E cosa ti porta in questa giungla indiana? “Jack era un vecchio amico della nostra tartaruga, insieme avevano vissuto momenti fantastici durante le vacanze estive che Oo trascorreva, ogni anno, ai laghetti verdi a sud del loro villaggio Tarta.” Sono qui, amico Oo, per conoscere Mowgli, la leggenda di questa giungla, le cui imprese coraggiose sono arrivate alle orecchie di tutti gli animali della mia amata terra. Era destino che ci incontrassimo e che io potessi darti una zampa in questo momento! “Oo, emozionato e felice di aver ritrovato un amico, gli racconta che pure lui era sul punto di conoscere Mowgli, quando è incappato in quello strano lago.” Che ne dici, amico mio, se da qui, proseguiamo insieme il cammino, alla ricerca del cucciolo d’uomo?! “
“Consideralo già fatto! Parola di Jack, la ruga dal carapace più odoroso di tutto il sud!” Già già, da lì a poco un’altra leggenda si sarebbe diffusa nella giungla indiana, dove il nuovo arrivato avrebbe lasciato una sua traccia…
I due amici si incamminarono lungo la scia polverosa che aveva lasciato l’elefante, perché da lì a poco, avrebbero visto lui, Mowgli!
Ed invece… Bzzzz bzzzz bzzzz
“Attento Oo! Sono api! Quante! Perché sono così agitate?!” Un nuvolone altrettanto grosso si avvicinava alle due tartarughe, ma questa volta, più pericoloso e doloroso. Uno sciame d’api nere dell’India, piccole piccole e tanto arrabbiate, li stava raggiungendo e, come possiamo immaginare, ci avrebbero impiegato proprio poco, visto la velocità di fuga dei nostri due amici.
“Jack, non c’è tempo per scappare, tuffiamoci in queste acque e troveremo salvezza!”
E, sbang!
Una massa pelosa, gigante e scura, gli andò addosso. “Cos’è successo amico Jack?”
“Dove siamo, Oo?!”
“Piccole creature tenaci, cosa vi porta sul mio petto?”
“Aaaaaah! Scusi, grande orso, è che stavamo per… e…”
I due erano finiti tra le braccia di Baloo, l’orso amico e maestro di Mowgli e di tutti i cuccioli della giungla. Già, ma non tanto amico del piccolo popolo, le api nere. “Scusi grande orso, abbiamo chiuso gli occhi per saltare nelle acque di questo fiume e siamo finiti su di lei.”
“Le api seguivano me, orso Baloo, che tutti sanno goloso del loro oro giallo”
“Oro giallo?” Disse Oo. “
Si, ho appena banchettato con il dolce miele raccolto sulle rocce dove loro hanno la tana e ogni giorno ne producono un bel po’! Avete mai mangiato del miele?! “
“No! Non lo conosciamo come buon cibo, ma come un liquido colloso e profumato, che solo alcuni animali mangiano.” Tutti nella giungla indiana sanno che Baloo perde la testa se annusa, anche da lontano, l’odore del miele e non esita a raccoglierlo direttamente dal produttore, ogni volta che si avvicina alla roccia delle api e la sua pancia è vuota. “Bè, questa volta ho proprio esagerato, le ho fatte veramente arrabbiare, e così mi hanno seguito fin qui e riempito di punture, come solo loro sanno fare. Volevo trovare anch’io pace, facendomi un bagno fra le acque della Waingunga, quando mi avete incontrato” Disse Baloo. “Ma da dove viene questo odore pungente?” Disse ancora l’orso. “E’forse il mio carapace odoroso?” Ribattè la tartaruga d’acqua.
Ssscc sccc, un fruscio, cattivo presagio di calamità imminente, si udì per tutta la Waingunga… e… e poi un boato, un ruggito straziante, feroce e terrorizzante come chi lo emetteva. Chi? Dal bosco, con un salto lungo dieci zampe di Baloo, piombò sui tre sventurati, la tigre, Shere Khan. “Si mette proprio male!” Urlò la piccola Jack… L’odore che Baloo aveva cominciato a sentire si faceva sempre più forte, già perché Jack aveva una dote straordinaria, ogni volta che un pericolo stava per arrivare, il suo carapace cominciava ad emettere un tanfo terribile, unico ed indimenticabile, per chi avesse avuto la sfortuna di stare fino a mille zampe lontano dal piccolo animale. La tigre zoppa della giungla indiana, era ad una zampa dai tre animali, la bocca spalancata faceva vedere i suoi mille denti aguzzi come ankus pungoli affilatissimi, sangue della sua ultima preda era ancora sul suo poderoso collo e… e Jack si interpose fra la belva assetata di nuovo sangue e Oo e Baloo. Quest’ultimo era pronto al combattimento, quando la belva emise un gemito e, come un gattino bagnato all’improvviso dalla pioggia, corse via. Ma cos’era successo? Incredibile! L’odore nauseante di Jack aveva fatto allontanare infastidito, l’animale più cattivo e imprevedibile della giungla. La leggenda di Jack, lo straniero che aveva fatto scappare Shere Khan, la tigre, si era compiuta!
E i nostri due piccoli amici dovettero ancora aspettare a vedere il cucciolo d’uomo Mowgli, lontano oramai dalla Waingunga e dal suo maestro Baloo.

T.R.

Cosa sono i passaggi?

Ciao sono Leonardo un lupetto dei Tikonderoga e vorrei raccontare la cerimonia dei passaggi dei castorini ai Tikonderoga e dei lupi anziani in reparto.
Inizio a raccontare dei passaggi dei castorini nel mio branco.
Il passaggio avviene al buio perché i castorini non devono vedere il branco a cui sono destinati.
Noi lupi ci mettiamo a semi-cerchio alla fine del tunnel, ed accogliamo i castorini destinati al nostro branco.
Il nuovo cucciolo viene accompagnato dal capo sestiglia davanti ai capi che gli danno l’accettazione cioè il fazzolettone bianco, gli si dà il benvenuto ed entra a far parte del branco.
E’un momento emozionante in cui ti rendi conto di essere più grande e responsabile, per me che è già un anno che sono nei Tiko. Al contrario dei castorini il passaggio dei C. d. a, cioè i lupi anziani, avviene di giorno.
Viene costruito un ponte con nodi scout e pali di legno, per permettere ai C. d. a di passare dal branco al reparto.
Il passaggio dei lupetti al reparto è molto simile a quello dei castorini nei lupetti.
Questi momenti sono fondamentali per il percorso scout di ognuno, i passaggi all’ottavo anno di età per i castorini e, il dodicesimo anno per il reparto.
È questo il percorso che io sto facendo e mi fa sentire speciale.

Leonardo Branda

La pace

Dio ha mandato sulla terra suo Figlio, Gesù, per insegnare agli uomini a scegliere il bene.
Noi uomini siamo liberi di scegliere tra il bene e il male.
Ad esempio, se vediamo una persona per strada in difficoltà, possiamo decidere se aiutarla oppure no.
Possiamo anche aiutare la mamma nei lavori domestici, invece di continuare a giuocare.
Allora io proverò a scegliere il bene, come ci ha insegnato Gesù.

Alessandro Volpi

La strada verso il bene

Ho deciso di scrivervi come la scelta di seguire il bene sia sempre la migliore.
Proprio la mattina di Natale, andrò a distribuire il pranzo a persone meno fortunate di me.
Credo che questa mia scelta sia un buon inizio di cammino verso il bene.
Scegliere il bene è proprio il contrario di comportarsi male. Basta anche un solo gesto d’amore, per cominciare. Se una persona piange, io la consolerei, non la prenderei in giro, come vedo fare da tanti.
Proprio così, vi racconto di quella volta che ero a scuola e stavo giocando a basket con delle mie amiche. Ad un certo punto, due di loro hanno cominciato a litigare, discutere e poi a piangere.
Ummm, cosa avrei potuto fare io?
Ho provato a consolarle, prima una e poi l’altra. Sì, perché si sono allontanate l’una dall’altra.
Alla prima ho raccontato una barzelletta e l’ho fatta sorridere, ma la seconda, arrabbiata, ha lanciato un sassolino verso di noi e stava per andar via.
Corsole dietro, sono riuscita a calmarla e… la pace tornò tra noi!
Se avessimo preso la via del male, non ci saremmo più parlate.
Quindi spero abbiate capito che per me fare del bene porta alla felicità.

Alice Fazio

È stata un’esperienza davvero bella!

09
Un giorno siamo andati a Olgiate Olona nell’oratorio della parrocchia del Gerbone.
Abbiamo giocato.
poi ci siamo seduti e abbiamo ascoltato la storia di un racconto della giungla.
Dopo è arrivato un animale della storia.
Noi dovevamo scappare ma nello stesso tempo dovevamo provare a togliergli i fazzolettini che erano attaccati alla cintura.
Però lei poteva mordere dando un pizzicotto.
Quando ci prendeva dovevamo correre da due capi che ci curavano.
È stata un’esperienza davvero bella!
Con questo branco mi trovo davvero bene.

Sebastian Valentini

4×400

17/09/2016 una data che non credo scorderò, nulla di particolare, il mondo non è finito, ho scelto di scegliere, ho scelto di partire.
Confesso che non ho molte idee su cosa scrivere in questo articolo, non lo faccio spesso; decido quindi di raccontare ciò che questa scelta è per me.
Ripercorrendo fino agli albori il mio percorso scout, riconosco che c’è sempre stata una costante che mi accompagnava: l’essere costantemente bombardato da esempi di vita, i quali mi hanno portato a maturare la mia scelta di Partenza. Una scelta delineata soprattutto in questi ultimi anni passati in Clan, dove tra alti e bassi sono riuscito a conoscermi veramente.
La mia scelta di Partenza, in un certo senso si può riassumere in una parola: “Testimonianza” e non mi riferisco a quella giuridica bensì all’atto di trasmettere ad altri i propri valori, il proprio modello di vita. È questo che ho scelto per me, è questo che voglio essere: testimone. Aggiungerei anche che lo voglio fare qui, dentro lo scoutismo, in qualche modo anche per “ripagare” ciò che questo movimento, questa famiglia mi ha dato.
Tornando a pensare agli anni passati da educando ci sono alcune cose che ho imparato e mi piacerebbe fossero le prime cose che “insegnerò”. Non sono molte né tanto meno complicate da comprendere, tra queste però la più importante è sicuramente volersi bene perché se non mi amassi non potrei voler bene a qualcun altro; strettamente collegato a questa c’è l’umiltà, lo scoprirsi fallibili e accettare i propri limiti e le proprie debolezze e cercare si superarli, è una cosa che, almeno secondo me, è piuttosto difficile imparare da piccoli, siamo troppo distratti dall’ambizione di essere il migliore che non capiamo, non riusciamo a imparare dalle sconfitte e dalle cadute. Se ora, al termine di tre anni di Clan posso dire di aver imparato qualcosa è proprio questa, la consapevolezza di essere fallibili.
Salutando il Clan ho voluto assumermi un impegno, l’ho definito una “missione”, nei miei confronti e nei confronti del mondo da portare a termine con sorriso, testa e cuore: rendermi e renderlo un po’ migliore. Ho voluto condividerlo con tutti per rendervi testimoni di questa scelta cosicché ne siate partecipi tutti voi, perché da solo non posso farcela.

In conclusione vorrei condividere l’ultima cosa che ho imparato, 4X400 è una gara di atletica, una delle poche dove si corre di squadra e forse la più faticosa tra queste ultime, con questo voglio dire che senza il lavoro di squadra non si può vincere, e bisogna imparare ad avere fiducia nei propri compagni di viaggio/gara/caccia/sentiero/strada per arrivare al successo.

Giorgio Lualdi, Cinghiale Caparbio