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Branco Albero del Dhak – Lupetti per una sera

04-1   Sabato 10 marzo noi genitori del branco Albero del Dhak ci siamo trasformati in lupetti per una sera, infatti siamo stati accolti in branco, abbiamo imparato alcune regole del branco, siamo stati divisi in sestiglie (ci hanno colorato in faccia con la tempera e abbiamo creato il nostro poster di sestiglia!) e abbiamo giocato, mentre i nostri figli sono diventati adulti, hanno fatto la spesa e hanno apparecchiato e cucinato per noi.
Ci siamo divertiti davvero tanto, e oggi mi chiedevo: perché quando si diventa adulti si smette di giocare? Perché diventare troppo seri, uccidendo il nostro bambino interiore?
Dai, sarebbe bello trovarci non solo per mangiare, bere e parlare, ma anche giocare insieme… ce li hai,
sparviero, palla infuocata… magari la ruggine sparisce!
Grazie a tutti i capi scout dell’Albero del Dhak!

 

Maricela

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le vacanze di branco 2018

Il 24 di giugno il branco Albero Del Dhak è partito col pullman per l’EMILIA ROMAGNA a Pavullo, dopo tre ore di viaggio a mezzogiorno siamo arrivati sopra alla collina, poi abbiamo pranzato e abbiamo fatto i letti: c’erano le stanze per ognuna delle 4 sestiglie… dopo di che i capi ci hanno detto di prendere il nostro libro preferito e di metterlo nella libreria del signor coriandoli, cosi che tutti potevamo leggere i libri degli altri mercoledì 27 alla mattina ci hanno detto di prendere lo spruzzino e il costume che avevamo portato e abbiamo fatto i giochi d’acqua.
Il giorno dopo noi CDA siamo partiti e abbiamo camminato poi abbiamo acceso un fuoco e con i rover abbiamo mangiato i marshmello e bevuto acqua e menta. Venerdì alla sera abbiamo fatto san scemo… e ci siamo divertiti tantissimo. Il giorno dopo siamo ritornati in sede col pullman… un bellissimo campo che per me è l’ultimo con il branco.

Branco Albero del Dhak – Pernotto CDA

08Sabato 14 aprile 2018 alle ore 14.20 alle ferrovie nord a Busto Arsizio noi cda della zona siamo andati sul treno e dopo 3 fermate siamo arrivati a Saronno dove abbiamo incontrato altri cda come: Castano 1, Legnano 1, Busto Arsizio1…
Insieme ci siamo divisi in gruppi e abbiamo fatto un gioco dovevamo cercare dei capi e con l’aiuto di una mappa andare in giro per la zona di Saronno abbiamo finito il gioco alle 19: 45 dove abbiamo mangiato; poi verso le 21/ 22 abbiamo fatto una specie di san scemo dove avevamo fatto gli urli che avevamo inventato in treno.
Il nostro urlo:
datemi una “g”
datemi una “i”
datemi una “a”
datemi una “l”
datemi una “l”
datemi una “o”
“gialli”

appunto si basava sul colore giallo.
Dopo abbiamo fatto un gioco dove dovevi legarti un palloncino alla caviglia e dovevi far scoppiare il palloncino degli altri; circa alle 23 siamo andate a letto e noi eravamo in una stanza lontana dai maschi io ero vicina alle mie amiche: Margherita e Silvia.
Il giorno dopo abbiamo fatto colazione e abbiamo giocato a scalpo nel senso che eravamo divisi in gruppi e abbiamo creato delle basi con cui dentro avevamo delle carte e dovevamo andare a prenderle ma dovevi stare attento a non farti scalpare poi se avevi le carte giuste si poteva aprire lo scrigno e infatti dentro c’erano dei cioccolatini.
Verso le 12 siamo andati a messa con don Andrea, dopo abbiamo mangiato e giocato con nuove amiche quando alla fine un capo ci ha chiamati e ci ha dato delle foto ricordo… è stato molto bello, un’esperienza indimenticabile ma soprattutto da rifare. Alle 16.00 siamo tornati in stazione e siamo andati a casa.
Layla Toso

Ospiti a cena

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Ciao, sono Vera e vi voglio parlare di una attività che ho vissuto con il Branco Albero del Dhak il 27 gennaio. Appena arrivati in sede, abbiamo svolto dei giochi a tappe con cui abbiamo imparato a riconoscere e capire come utilizzare i cibi e anche a scegliere quelli che fanno bene alla salute. Poi i capi ci hanno rivelato alcuni ingredienti per cucinare, perché quella sera avremmo avuto… ospiti!
Allora siamo andati a piedi al supermercato a fare la spesa perché c’era tutta la cena da preparare, abbiamo comprato alcuni alimenti stando attenti ai prezzi e ai pesi e siamo tornati in sede, dove ci attendevano già gli ospiti: erano quattro signori di origine africana, con una signora italiana di nome Maria Teresa che li accompagnava. Ci siamo messi in cerchio e abbiamo chiesto i loro nomi, da dove venivano e da quanti anni erano in Italia.
Del loro racconto mi ha colpito quando hanno detto che attendevano i loro documenti per poter viaggiare liberamente… mi ha colpito perché… noi possiamo viaggiare come e quando vogliamo e loro invece, purtroppo, non possono.05
Dopo questo racconto, siamo andati nel salone e, dopo esserci lavati le mani, abbiamo iniziato a cucinare.
Terminato di cucinare, io e alcuni dei miei compagni siamo andati a scrivere dei biglietti sui quali c’era scritto “Grazie per essere venuti”. Finito il lavoro dei biglietti, siamo tornati nel salone dove abbiamo apparecchiato la tavola e, dopo aver recitato la nostra preghiera, l’hanno recitata anche i nostri amici, in africano.
Finalmente i capi ci hanno servito l’antipasto: bastoncini con mozzarella, pomodori, olive e würstel, poi la pasta al sugo, il pollo al limone e infine le polpette alla ricotta e cacao.
Siamo andati, quindi, a prendere i biglietti e li abbiamo donati agli ospiti per dimostrare loro la nostra gratitudine. A fine serata, sono tornati a casa loro e poi sono arrivati i nostri genitori e noi siamo tornati a casa. A me è piaciuta moltissimo questa attività… spero che sia piaciuta persino a voi anche se non l’avete vissuta realmente ma so che, anche solo attraverso un racconto, potete immaginarla e fingere di viverla.

-Vera Quintana

 

La mia promessa

Cari lettori, sono Giorgia dei lupi del branco Albero del Dhack.
Vi voglio raccontare del giorno in cui ho fatto la Promessa scout. Sono stata felicissima, non vedevo l’ora. Con il mio capo sestiglia Laila sono andata davanti ai capi gruppo: Akela, Bagheera e Kaa ed ho pronunciato la promessa facendo il saluto scout poi Akela mi ha chiesto la Legge del branco e io ho pronunciato senza paura il motto (del mio meglio). Dopodiché Akela mi ha dato il distintivo della promessa da attaccare sul taschino destro della camicia e il distintivo da attaccare sul cappellino.
Bagheera mi ha poi messo al collo il fazzolettone internazionale scout (Busto 3) e sono andata da Haty che mi ha dato il distintivo internazionale sesso femminile. Alla fine ho detto buona caccia al branco e ciao a chi non aveva ancora pronunciato la promessa.

L’impatto di una buona azione

Ciao, sono Pablo e sono un lupetto del branco Albero del Dhak.
Quest’anno è arrivata una nuova bambina al mio gruppo di catechismo.
Qualche giorno prima la catechista ci aveva detto che aveva dei problemi, perciò ci aveva chiesto di essere gentili con lei.
Nonostante questo il giorno del suo arrivo nessuno le si avvicinò.
A quel punto io pensai a come si sentiva lei, perciò mi alzai e andai a sedermi vicino a lei: subito vidi che diventò più sorridente!
-Pablo Santoruvo

Un campetto C. d. A… emozionante

Un campetto C. d. A… emozionante 1Fermata a Stazione “EMOZIONE

Il giorno 29 Aprile alle ore 6.30, ci siamo ritrovati alla Stazione Nord di Busto Arsizio per andare a Roma. Eravamo molto emozionati e impazienti di iniziare questo meraviglioso campetto.
Quando siamo arrivati alla casa scout del Roma 60, abbiamo lasciato gli zaini contenti perché erano molto pesanti. Dopo ci siamo diretti alla Fontana di Trevi ed altri monumenti tipici di Roma. Ci sono piaciuti!
Dopo la lunga giornata piena di avventure, siamo tornati stanchi alla casa scout, ma impazienti per la giornata che ci aspettava il giorno dopo. La mattina seguente, dopo esserci svegliati, siamo andati a visitare altri monumenti e nel pomeriggio tardi siamo tornati alla casa scout. Lì i nostri capi sono andati a fare una piccola commissione lasciandoci soli. Quando sono tornati ci hanno fatto trovare una meravigliosa sorpresa… PIZZA&COCA! Dopo cena, siamo andati a dormire stanchissimi, ma molto contenti.Un campetto C. d. A… emozionante 2
L’ultimo giorno di questo magnifico campetto, come ultime tappe abbiamo visitato il Circo Massimo e il Colosseo. Quindi ci siamo avviati verso la stazione per ritornare a casa. Eravamo contenti, ma anche tristi di dover lasciare quel magnifico posto!
Martina S., Alessia, Giovanni, Martina R., Alessandro

Poter dire:

IO C’ERO
Mi sono sentito/a:
. gioiosa e serena,
. emozionato,
. importante,
. bene e felice,
.come quando avevo otto anni e avevo appena fatto la Promessa.

PERCHE’ RIDARE LA PROMESSA?
. È una cosa importante,
. è un ricordo,
. si vuole rivivere un momento importante,
. la Promessa è una cosa seria da tenere nel cuore,
. ci fa imparare,
. è una cerimonia importante.

NOI C’ERAVAMO!
Branco “Albero del Dhak”

Corsa di Primavera

IL PERNOTTO CON TRE BRANCHI

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Sabato e domenica abbiamo giocato e fatto il pernotto con i Tikonderoga, Legnano 1 e Valle Olona 1. Ho fatto nuove amicizie ed ho incontrato due mie vecchie amiche. All’inizio mi sentivo persa insieme alle altre persone, poi mi sono abituata ed ho capito che mi piace stare con gli altri che non conosco. Però sono sempre stata al fianco della mia migliore amica del cuore Margherita. Ritornando al pernotto abbiamo giocato a roverino, tutti contro tutti e ad altri giochi. Domenica abbiamo fatto un gioco che parlava di un viaggio in diversi paesi, a me è piaciuta l’Italia, il Bangladesh e la Siria. Io mi sono divertita, spero di rifare un’esperienza così bella e di rincontrare i branchi e di fare nuove amicizie!

Layla Toso

 

UN GIOCO PER IL MONDO

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Domenica scorsa è arrivato il capo presidente del mondo e sono arrivati capi travestiti da persone di vari continenti. Ci hanno assegnato uno stato e ci hanno dato un passaporto. Ogni stato aveva un bollino. Nel primo stato si stava bene, nel secondo stato che si chiama Bangladesh mancavano acqua e cibo; nel terzo, l’Italia, arrivavano troppe persone; nel quarto, il Ciad, c’era molta povertà e si mangiava quasi solo pesce; nel quinto, la Sierra Leone, c’erano le malattie e solo un’infermiera; nell’ultimo che si chiama Siria c’era la guerra. Ad ogni stato corrispondeva un gioco. All’inizio l’italiano chiamava tutti “barbun”, ma alla fine ha chiesto scusa alla gente lontana che soffre. Mi è anche servito di lezione per farmi bastare quel che ho senza sprecare niente, Comunque mi sono divertito davvero tanto! Sebastian Valentini