Tener fede agli impegni presi

Cari amici ed amiche, benvenuti ancora una volta sulle pagine di “Generazione X”.
Non sono sicuro se la sensazione che provo in questo momento nasca dal principio di raffreddore che mi sento insorgere, dal recente arrivo del caldo al quale non mi sono ancora del tutto abituato o dal semplice rendermi conto che mentre l’anno scout sta finendo, sta anche inesorabilmente per iniziare il periodo degli esami universitari.
La sensazione che provo, molti di voi l’avranno probabilmente intuito, è la stanchezza. Una strana stanchezza dovuta ad un misto di cause mentali ed ambientali che porta solitamente in dote un forte desiderio di abbandonare qualunque cosa si stia facendo e dedicarsi al riposo.
Non sarò certo io a schierarmi, spada tesa, contro l’ozio in generale. Non solo perché chiunque mi conosca anche solo un poco percepirebbe a distanza di chilometri l’ipocrisia, ma anche perché il riposo, nella quantità e nei momenti giusti, ci permette di affrontare con più gioia e meglio concentrati i diversi impegni della giornata.
L’unica vera differenza tra momenti d’ozio positivo e negativo, quindi, sta nel quando prenderseli. Come accennavo poco sopra, il caldo è arrivato e sembra davvero che non abbia intenzione d’andarsene ancora per qualche mese. Questo causa la forte tentazione di dedicarsi, già ad inizio Giugno, alle vacanze.
E perché no?” ci dice il cervello: “Alla TV ci sono già le pubblicità dei gelati, fa così caldo che le vecchiette non mi chiedono più se ho freddo coi calzoni corti e alla radio stanno già iniziando a far sentire continuamente la stessa canzone, ormai è tempo di festa!
Eppure è bene, il nostro bene, che teniamo duro ancora un po’. Se troviamo la cosa difficile, consiglio a tutti di fare un veloce salto indietro ad ormai due settimane fa, quando abbiamo visto intitolare una via della città alle nostre amate Aquile Randagie. Uno dei loro motti, e delle loro più grandi conquiste, era la consapevolezza di essere “Vissuti un giorno più del fascismo”.
Eppure anche loro avranno voluto arrendersi, considerando che spesso affrontavano non il caldo del sole estivo, ma il caldo del piombo bollente delle pallottole.
Viviamo, per fortuna, in tempo di pace. Non ci è richiesto di correre tali pericoli e fare tali sacrifici, ma ci è chiesto quotidianamente di tenere duro e soprattutto fede agli impegni che abbiamo preso.
Sarà solo così che tutti, a cominciare da noi stessi, saremo decisamente più felici. Consci di starci godendo il meritato riposo dopo aver compiuto il nostro dovere.
Trichecho Birbante