Archivio mensile:marzo 2017

I cambiamenti del futuro

Io non ho mai pensato veramente al crescere ma per me è questo: Secondo me quando io crescerò io cambierò, intendo dire che non sarò la stessa di oggi: cambierò di statura, di gusti, di comportamento e soprattutto di emozioni e magari un giorno sarò felice e un altro triste.
Crescere non vuol dire essere popolari ed essere uno dei migliori, solo perché l’amico o l’amica si vuole comportare da stupido\a ma vuol dire prepararsi per il futuro, quindi non pensare che sia tutto facile nella vita perché non è così: bisogna impegnarsi e darsi da fare, ma anche divertirsi.
Ora quando siamo bambini non pensiamo a tuti i compiti e i problemi che un adulto affronta, ma un giorno toccherà a noi fare tutti i lavori e ci sentiremo stanchi di farli e ci sarà qualcuno che si arrenderà e diventerà povero e chiederà l’elemosina. Ma da grande si potrà conoscere la vita, le persone, i posti dove non si è mai stati. Si potranno fare cose magnifiche col cuore, l’armonia, e la famiglia. La vita può essere bella quanto avere delle avventure belle e brutte. Il crescere magnificamente in armonia e felicità con la propria famiglia è una cosa stupenda anche se la famiglia non è la tua. Quando si cresce nel proprio cammino con sé si deve sempre portare la fiducia, la gioia, essere altruisti, essere umili, avere amicizia, avere cura in se stessi, aiutare gli altri, ascoltare, aprire bene gli occhi e per finire avere tanto amore da condividere. Io ho capito che crescerò. Come non lo so ma farò del mio meglio.

-Alice Fazio

Arredatori d’idee

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Questo Tuttoscout vuole essere dedicato ad un argomento col quale siamo costretti a fare i conti fin dal momento stesso in cui ci affacciamo alla vita. Anzi, ci scontriamo con esso da prima ancora: la crescita.
Naturalmente la crescita è quella capacità che abbiamo noi umani di diventare fisicamente sempre più grandi e forti finché, arrivati ad un certo punto, la parola “crescita” non funziona più, e si inizia ad invecchiare.
Detto così sembra tutto molto semplice, ed in effetti dal punto di vista scientifico non c’è molto da aggiungere, ma purtroppo per voi amanti delle scienze questo Tuttoscout non vuole essere un numero dedicato alla biologia, quanto piuttosto agli aspetti psicologici del crescere che, purché rimanga intatta la curiosità giovanile, non invecchiano mai.
L’unica costante del crescere, infatti, è il continuo desiderio della persona di osservare quanto avviene oltre i propri confini. Se un neonato si rende conto solo della propria esistenza, un bambino inizierà ad imparare che esistono altre persone oltre a lui e come rapportarsi con loro ed infine un adolescente vedrà aprirsi davanti a lui un mondo intero fatto di pulsioni, responsabilità, amicizie, antipatie ed ogni sorta di complicata relazione interpersonale che rende l’adolescenza un’età tanto speciale.
Ma davvero quello è l’ultimo stadio della crescita? Possibile che l’età adulta sia solamente una lunga, talvolta tediosa risposta ai diversi stimoli che abbiamo interiorizzato durante le nostre esperienze passate?
Molti credono, e quasi tutti sperano, che la risposta sia no. Gli scout, però, compiono un passo in più: fanno in modo, col loro operato, che la risposta sia no.
Smettere di crescere a livello mentale non è obbligatorio, ma richiede indubbiamente uno sforzo. Del resto il tranquillo cantuccio in cui viviamo, con le persone che conosciamo e le idee che condividiamo, è stato costruito da noi e per noi con tanto impegno. A che scopo rischiare di romperlo?
Qui però sta la forza della nostra associazione, che non solo propone di avere una mente aperta e sempre pronta alle nuove esperienze, ma soprattutto ci chiede di fare le cose assieme: assieme agli altri capi della Co. Ca, assieme alla nostra staff, assieme ai ragazzi e, perché no, altre volte ancora assieme a perfetti sconosciuti. Anche il più timoroso, o il più statico nelle proprie convinzioni, non può fare a meno di aprirsi a delle nuove esperienze quando vede che tutti quelli intorno a lui lo stanno facendo.
E, come il proverbiale elefante in cristalleria, quando delle nuove idee o delle esperienze speciali entrano nella testa di qualcuno è impossibile farle uscire senza fare a pezzi quanto già si trovava dentro la nostra testa.
Ed a noi, rasseganti proprietari di queste teste sconquassate, non resta che cercare di rimettere tutto a posto, riordinando le idee e riflettendo su quanto abbiamo appena vissuto, costringendoci a cambiare la loro disposizione in base alle nostre nuove esperienze per poi renderci conto che sì, quel bell’angolino che ci eravamo costruiti con tanta fatica non esiste più; ma non è andato perduto, si è soltanto evoluto.
Si spera, in meglio.

-Filippo Mairani